Demone Nero

mercoledì, agosto 08, 2012 | , , | Bookmark and Share

Demone Nero

Demone Nero

Dettaglio di Demone Nero

Attore : Jack Palance
Regista : Dan Curtis
Editore : Golem Video

Demone Nero recensioni da clienti

Recensione : Demone Nero Non so in quanti leggeranno questa lunga recensione, che tratta di un film sconosciuto ai più perché raramente passato in tv e certo meno pompato di un'altra sopravvalutatissima trasposizione del romanzo di Stoker (che qualche mente poco brillante continua a ritenere "l'adattamento più fedele al manoscritto originale"...soprassiedo per pietà). Il lato piacevole dello scrivere è però anche questo: la soddisfazione di far scoprire alla platea di lettori pellicole magari dimenticate ma non per questo meno valide, opere che non hanno riscosso il successo di critica e pubblico che sarebbe loro di diritto spettato, vuoi perché non supportate adeguatamente dalle campagne pubblicitarie, vuoi per contingenze astrali avverse (leggi: malasorte). E' il caso di "Il Demone Nero", penalizzato sin dal titolo affibbiatogli nella versione italiana, che non lascia certo intuire trattarsi di una nuova -e riuscitissima- versione del classico della narrativa gotica britannica.

Partiamo dal cast: il ruolo del Conte è qui assegnato -con intuizione felicissima- al grandissimo Jack Palance, il cui sguardo magnetico unito alla spigolosità dei lineamenti slavi (il grande attore era di origini ucraine) ne fanno un Dracula vicinissimo a quello immaginato dalla penna dello scrittore irlandese, perfetta simbiosi di ferina bestialità e diabolico fascino; Nigel Davenport dà vita a un Van Helsing d'annata, perspicace e riflessivo, in un'interpretazione magistrale che non fa rimpiangere quella memorabile di Peter Cushing di un quindicennio prima; al recentemente scomparso Simon Ward è affidato il ruolo di Arthur Holmwood, che qui svolge anche le veci di Quincey Morris, personaggio "tagliato" dalla sceneggiatura (la mancanza del pistolero americano è l'unica divergenza sensibile con il romanzo); Harker è infine impersonato con bravura da tale Murray Brown, caratterista inglese di cui non ho notizie precise.

La fedeltà del girato allo scritto di Stoker è notevole: se escludiamo la citata mancanza del personaggio di Morris, il finale e qualche altro dettaglio più o meno secondario, il resto è una trasposizione quasi letterale del racconto, magnificata dall'ispiratissima, epica performance di Palance: il suo è un Dracula straordinario, che vive con sofferenza l'ambiguità del rapporto con la morte alternando momenti di furore demoniaco ad altri di insospettabile, struggente malinconia (vedi il disperato urlo di dolore alla scoperta del cadavere di Lucy) che conferiscono al personaggio una dimensione del tutto nuova, intravista solo sporadicamente nelle precedenti versioni cinematografiche. L'immedesimazione attore-personaggio deve aver effettivamente assunto connotati estremi, alla luce non solo della visibile dolorosità della recitazione ma anche delle dichiarazioni dello stesso Palance, che a quanto pare non vedeva l'ora che le riprese finissero: la sua identificazione con il vampiro -stando a quanto riportato- stava lentamente prendendo i contorni dell'ossessione, e non è certo un caso che il grande divo abbia in seguito categoricamente declinato qualsiasi offerta per riprendere il ruolo. Quali che siano le sue ragioni, è certo che il Dracula portato in scena è una delle migliori rappresentazioni del conte vampiro, superiore -a mio avviso- al leggendario Lugosi e avvicinabile solo a quella del Lee degli anni d'oro (dal novero escludo Schreck e Kinski per il fatto che i rispettivi Nosferatu sono versioni apocrife e rivedute del romanzo).

Il film introduce infine un concept che alcuni decenni più tardi sarà molto furbescamente rubato da "qualcun altro": l'idea che l'amante del vampiro sia la reincarnazione della sua sposa, cui era stato sottratto quando era ancora un comune mortale. Intuizione brillante e ben sviluppata, che arricchisce il lavoro di una prospettiva ulteriore e originale e che ancora una volta trova in Palance geniale interprete.

"Dan Curtis' Dracula" (questo il titolo originale) è uno dei migliori tributi al diabolico succhiasangue della Transilvania ed è un vero peccato che non abbia conosciuto una diffusione maggiore, perché come evidenziato si tratta di una pellicola confezionata elegantemente e recitata in modo divino. Se non l'avete ancora visto vi suggerisco di far vostra questa nuovissima edizione dvd, che recupera il manifesto originale in copertina ed è qualitativamente valida (audio mono 2.0 -di più immagino non si potesse fare- e video definito discretamente, nessun extra). Dubito ne vedremo mai un'edizione BD, indi per cui..